“Ogni spezia ha un suo giorno speciale. Quello della curcuma è la domenica, quando la luce gocciola burrosa nei barattoli di latta che se ne imbevono fino a splendere, quando si pregano i nove pianeti perchè ci concedano amore e buona sorte. La curcuma, chiamata anche halud, giallo, il colore dell’alba e dello squillo delle […]
“Ogni spezia ha un suo giorno speciale. Quello della curcuma è la domenica, quando la luce gocciola burrosa nei barattoli di latta che se ne imbevono fino a splendere, quando si pregano i nove pianeti perchè ci concedano amore e buona sorte. La curcuma, chiamata anche halud, giallo, il colore dell’alba e dello squillo delle conchiglie suonate sul far del giorno […]. Sì, sussurro, dondolando al ritmo delle parole. Sì. Sei la curcuma, scudo ai dolori del cuore, unguento per la morte, speranza di rinascita”
“La maga delle spezie”
di Chitra Banerjee Divakarumi
Curcuma Longa, o Zafferano delle Indie, o Turmeric è una pianta erbacea, perenne, rizomatosa della famiglia delle Zingiberaceae (una delle molte specie del genere Curcuma). E’ originaria dell’Asia ma adattata alle zone sterili. Vive a temperature comprese tra i 20 ed i 30 gradi e necessita di una notevole quantità di pioggia annuale per prosperare. Le piante vengono raccolte annualmente per i loro rizomi che, in parte, sono poi reipiantati l’anno successivo.
È chiamata anche Turmeric, oppure Kunyit o Haldi in alcune regioni asiatiche. È possibile trovarla in Asia sudorientale, Polinesia e Micronesia. L’India è il primo produttore mondiale di curcuma; centro principale della produzione è Sangli, una città nel sud dell’India.
I suoi rizomi vengono bolliti per parecchie ore e seccati in forni e quindi, vengono schiacciati in una polvere giallo-arancio, comunemente utilizzata come una spezia, ma anche come base principale di alimenti come il Curry. E’ una polvere di spezie molto apprezzata per insaporire e profumare i piatti della cucina del Sud Asiatico.
Il nome Zafferano delle Indie deriva dalle caratteristiche del suo rizoma, che ha un colore giallo ocra intenso e da cui si ottiene la polvere di curcuma, una spezia molto usata nella gastronomia indiana e asiatica in generale. Fin nell’antichità, la curcuma, grazie alla sostanza gialla in essa contenuta, la Curcumina, è da sempre utilizzata in diverse industrie, fra cui la tintoria e in chimica, fra cui quella alimentare. Essa, infatti, ha applicazione in bevande in lattina, prodotti da forno, prodotti lattiero-caseari, gelati, yogurt, biscotti, popcorn, dolci, cereali, salse, gelatine, ecc. codificata come E100. Ma ricordiamoci che quando l’impiego è da intendersi come addittivo, spesso è di sintesi, cioè sintetizzata in laboratorio.
In Occidente abbiamo imparato ad assaporarne il gusto rivisitando le nostre ricette, ed ora forse avremo un motivo in più per aggiungerne un pizzico alle pietanze: la Curcumina infatti, sostanza attiva che si trova nella Curcuma, è stata collegata a diversi potenziali benefici per la salute.
Il suo ingrediente attivo è la Curcumina che ha un sapore terroso, amaro, piccante ed estremamente volatile, mentre il colore si conserva nel tempo. In particolare, questa sostanza potrebbe avere un’importante attività antitumorale, e agire anche contro malattie come la demenza o l’ictus; per verificare gli incredibili benefici di questa spezia, è stato avviato un apposito studio da un team di scienziati britannici degli ospedali di Leicester. Lo studio cercherà di confermare le sue ipotesi osservando gli effetti della curcuma sulle cellule tumorali del cancro dell’intestino. L’obiettivo è di valutare la possibile combinazione della Curcumina con i trattamenti chemioterapici. Per la ricerca, si inviteranno 40 volontari affetti da cancro intestinale ad assumere sette giorni prima del trattamento standard di chemioterapia delle pillole a base di curcumina: se le ipotesi degli scienziati sono giuste, le pillole dovrebbero aumentare la sensibilità delle cellule tumorali alla chemioterapia, con la conseguente possibilità di diminuire le dosi dei farmaci, che come si sa hanno spesso effetti collaterali dolorosi. In precedenza sono stati condotti test su modello animale, che hanno mostrato buoni risultati: la speranza è che sia lo stesso per gli esseri umani.
A questa spezia indiana sono già riconosciute qualità di grande interesse dal punto di vista terapeutico. Da un lato la Curcuma (Curcuma longa) ha dimostrato una profonda attività antinfiammatoria naturale e dall’altro proprietà antinfettive di estremo interesse (non dimentichiamo che la curcuma appartiene alla stessa famiglia dello zenzero). Già queste caratteristiche ne fanno un prodotto di spicco sul piano della modulazione naturale del sistema immunitario.
Un altro studio recentissimo, pubblicato su Psychopharmacology (Kulkarni SK et al, Psychopharmacology (Berl), 2008 Sep 3 epub ahead of print) ha dimostrato che il tubero della Curcuma, ha anche proprietà antidepressive. In particolare si è studiato l’effetto che i Curcuminoidi (principi attivi contenuto nella curcuma) svolgono sul sistema nervoso centrale nella regolazione di due importanti neurotrasmettitori, come la Serotonina e la Dopamina, coinvolti nella modulazione degli stati emotivi.
Oltre a definire in modo rigoroso il meccanismo d’azione responsabile dell’attività antidepressiva della curcuma, non diverso da molti principi attivi farmacologici, questo studio è di estremo interesse nel valutare le possibilità offerte dall’integrazione della curcuma nelle terapie antidepressive classiche. L’azione dei curcuminoidi è pienamente sinergica a quella degli antidepressivi chimici e permette di ottenere una migliore modulazione della concentrazione di Serotonina e Dopamina.
Questo non fa che confermare le potenzialità offerte da una medicina integrata che sappia affiancare alle terapie classiche quelle naturali bilanciando le possibilità di ognuna di essere in base alle esigenze del malato.
Secondo la Teoria delle Segnature, che attraverso l’osservazione e l’uso del Linguaggio Simbolico, è possibile dedurre l’insegnamento e la potenzialità terapeutica della pianta, il colore giallo intenso della radice, mi induce a ritenere che il compito principale di questa Anima vegetale incarnata, è soprattutto quello di risollevare dall’ombra della depressione quelle Anime avvolte dalla depressione e dal mal di vivere. Ha il compito, quindi di illuminare il buio in tutti quei cuori avvolti dall’ombra, grazie alle sue accese tonalità dorate.
Cospargete i vostri piatti di questa meraviglia della Natura o in mancanza di essa usate il Curry, sapiente masala (=miscela) di sapori potenti, in cui prevale la concentrazione di Curcuma, al fine di beneficiare delle proprietà medicali di questa spezia eccezionale.
