“In ogni nuovo inizio c’è un incantesimo” H. Hesse L’Equinozio di Primavera, festa di Oestara, Alban Eiler cioè “Luce della Terra”, fin dalla notte dei tempi, veniva festeggiato il 21 Marzo, momento in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio. La parola Equinozio deriva dal latino “Equus Nox”, ovvero “Uguale Notte”. E’ il […]

“In ogni nuovo inizio c’è un incantesimo”
H. Hesse
L’Equinozio di Primavera, festa di Oestara, Alban Eiler cioè “Luce della Terra”, fin dalla notte dei tempi, veniva festeggiato il 21 Marzo, momento in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio. La parola Equinozio deriva dal latino “Equus Nox”, ovvero “Uguale Notte”. E’ il momento in cui la Natura reca un messaggio di rinnovamento e di risveglio dopo le lunghe notti invernali e rappresenta quindi, una forma di capodanno. Nella Roma antica, l’anno aveva inizio proprio nel mese di marzo, dedicato a Marte, padre dei gemelli fondatori della città. L’Equinozio di primavera celebra il ritorno della primavera e della vita, l’ascesa della Dea dagli Inferi. E’ una festa che celebra la fertilità della Terra ed ha un particolare valore soprattutto nel paganesimo dell’area mediterranea. I popoli più nordici come i Celti spostavano questa ricorrenza a Beltane, festa della riproduzione del bestiame con una matrice agricola meno marcata rispetto alle feste dell’area mediterranea, dove l’Equinozio e i rituali che venivano celebrati in prossimità di queste corrispondenze, avevano un’importanza maggiore rispetto a Beltane (1° maggio).
Nel Simbolismo Cosmico, l’Equinozio di Primavera segna il momento dell’Unione; legato, infatti, al risveglio/rinascita della Natura e a tutto ciò che si ricollega al tema del matrimonio fra una divinità maschile, appartenente alla sfera solare, ed una femminile, legata alla Terra o alla Luna. Il Dio Sole si accoppia con la Giovane Dea Terra.
Anticamente, in questo giorno venivano accesi dei fuochi rituali sulle colline e, secondo la tradizione, più a lungo rimanevano accesi, più feconda sarebbe stata la Terra. In questo giorno venivano solitamente irrigati i campi, mentre i Druidi, sfruttando la corrispondenza perfetta tra ore solari e ore notturne, celebravano i loro Riti.
La pianta sacra dedicata all’Equinozio di Primavera è il Trifoglio, associato al Triskele, la ruota sacra a quattro braccia.
La Primavera è il momento della rinascita, dei nuovi progetti, è il momento in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo. E’ il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità: rinascere con la Natura, fondersi con Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e che si manifesta in tutte le sue forme.
Questo giorno è celebrato in un punto intermedio nel ciclo delle stagioni tra Imbolc (2 febbraio) e Beltane (1° maggio). Ora il giorno e la notte sono perfettamente in equilibrio ed uguali in lunghezza e la forza del sole cresce progressivamente. Nella ruota dell’anno, segue il solstizio d’estate (21 giugno), allorchè il sole raggiungerà il suo zenith per poi tornare ad accorciarsi.
La Grande Ruota gira senza sosta e quindi la vita di ognuno di noi…… Come Yule, la Signora del Giorno è una delle feste minori della ruota dell’anno, celebrata con meno enfasi rispetto ai Sabbath di Beltane, Lammas, Samhain ed Imbolc. Tuttavia, questo è un giorno molto importante, un giorno in cui dovremmo essere allegri, dato che celebra il calore e la forza guaritrice del sole, il rinverdimento della terra e la nascita di nuova vita. Come per il raccolto del 21 settembre, questo è la festa dell’ equilibrio, al fine di celebrare l’equilibrio e l’armonia nell’universo.
Come per le altre ricorrenza stagionali antiche, questo giorno è stato in parte assorbito dalla chiesa cristiana ed associato a due giorni santi cristiani. Il primo è la festività dell’annunciazione della Vergine Maria, cioè il 25 marzo. Il secondo, è la Pasqua.
La parola “Pasqua” ha la sua origine nel nome della Dea germanica antica della Fertilità e della Primavera, Eostre, Oestara o Ostara, tra cui i simboli sono i nidi delle lepri, le uova degli uccelli, così come la nuova luna, le farfalle ed i bozzoli.
I colori di Oestara – Eostre sono tutta la gamma del rosa, blu-chiaro e giallo paglierino chiaro, il verde, così come i colori più forti della Primavera, quali il verde dell’erba, il blu dell’uovo di pettirosso, il viola ed il bianco.
Le piante e le erbe associate con questa festa sono i fiori di primavera: i croco, i bucaneve, le daffodi, i narcisi, ma anche il gelsomino, il muschio irlandese e lo zenzero.
Il giorno di festa dedicato ad Ostara era lunare piuttosto che solare e tradizionalmente è stato celebrato dagli antichi sulla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Al contrario, il giorno santo cristiano di Pasqua è celebrato la prima domenica che segue l’equinozio di Primavera.
L’Equinozio è il giorno in cui si commemora la discesa della giovane Dea nel mondo sotterraneo e il suo ritorno trionfante alla superficie della terra, portando con sé i doni della luce, del calore e della fertilità per tutta l’umanità e cio’ fa pensare alle Dee Persephone, Kore, Blodeuwedd, Eostre, Aphrodite, Athena, Cybele, Gaia, Hera, Iside, Ishtar, Minerva e Venere. E’ inoltre la stagione del giovane dio come Herne il cacciatore, il pettirosso del bosco, l’uomo verde, Cernunno, il signore della natura, Dagda, Attis, Tammuz, il dio cornuto, Mithras, Odino, Thoth, Osiride.
Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte. La signora del Giorno è un momento di pulizia e di rinnovamento, un momento per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi la nostra casa (anche quella interiore), ripulendola delle influenze prolungate dell’inverno. E’ inoltre il momento per il rinnovamento della propria psiche e per portare equilibrio nella propria vita. Le attività della signora del Giorno includono il giardinaggio, la decorazione e la caccia alle uova di Eostre e la ricerca dei fiori selvatici.
Da un punto di vista del significato esoterico con l’Equinozio di Primavera, l’Anno Magico mette per la prima volta l’Io di fronte al non-Io, all’Altro. Il percorso del Sole attraverso lo Zodiaco, che si rispecchia nella successione delle stagioni, è la grande lancetta che va di concerto con la crescita spirituale dell’Iniziato che segue l’Anno Magico.
L’Equinozio di Primavera è l’inizio dello Zodiaco, ciò indica che anche nella crescita spirituale dell’Iniziato si assiste ad un nuovo inizio.
Le prime due feste, Samhain e Yule, avevano come scopo principale quello di soddisfare bisogni di ordine materiale, ossia la “fame”, intesa come l’insieme delle necessità di base dei nostri tempi ed il desiderio di esaudire la realizzazione dei bisogni stessi.
A livello spirituale rappresenta il lavoro sotterraneo di preparazione che conduce alla grande Purificazione di Imbolc, il cui scopo elettivo è di rimuovere gli angoli taglienti del dolore inconscio legato ai ricordi, opera di purificazione che si approfondisce ad ogni Anno e che permette di liberarsi dagli schemi di comportamento sbagliati e di ricostruirne dei nuovi.
La fase che va da Imbolc ad Oestara – Ostatra è caratterizzata da una crescente acquisizione di baldanza, di desiderio di sperimentare nuove vie, di rinnovata voglia di vivere, ed è proprio a questo punto, quando si assiste all’esplosione delle forze della Primavera, che lo Zodiaco ci pone il primo impatto con il non-Io, con “l’Altro” che non deve più restare l’antagonista dell’Io.
Chi è felice con se stesso per un nuovo progetto che sta per cominciare vive un momento di grande ottimismo e di positività e tende a trasmettere questa positività anche al prossimo, chiunque esso sia: conoscente, amico, cliente e persona incontrata. La liberazione dal dolore inconscio ha ridotto gli schemi di chiusura, di eccessiva difesa, di mancanza di socialità e permette di stringere legami più profondi con gli altri e di essere più disponibili, fino ad avere percezioni extrasensoriali sui fatti che li riguardano.
Nel festeggiare il rito dell’Equinozio di Primavera ci permettiamo di aprirci agli altri, se vogliamo, per la porta più facile, perché è quella dell’amore. Si tratta comunque di una porta facile solo all’apparenza perché la necessità di dover accettare e di farsi accettare da un’altra persona è un passo non piccolo.
In ciò si deve leggere una chiara indicazione che il singolo individuo, la persona, per continuare a crescere deve confrontarsi con gli altri e in, modo concreto, come primo passo deve accettare e ricambiare l’amore di un altro essere umano.
L’Asse Equinoziale è fortemente carico di pianeti sessuali (Marte, e Plutone dal lato dell’Ariete, Venere e Proserpina dal lato della Bilancia) che ci indicano che il primo ridimensionamento del Sole-Egoità nei confronti di Saturno-Altri è comunque molto spronato dagli istinti sessuali ed è solo in parte una rinuncia al proprio egoismo e, in soggetti inconsapevoli, rischia di non riuscire ad emergere mai dalla sfera dell’egoismo.
L’Equinozio rappresenta dunque un punto cardinale nell’evoluzione di una persona, da un lato è la rinuncia necessaria e drammatica dell’Io alla propria unicità, dall’altro è l’inizio di ciò che gli antichi chiamavano “Ingresso dell’Albero” (Arbor Intrat), e che oggi molti chiamano “Consapevolezza” o, all’orientale, “non-dualità” (Brahman è tutto e “tu sei quello”, cioè sei Brahman come ogni altro individuo, non c’è separazione).
Un vero cammino spirituale è sempre fonte di accresciuta felicità e l’individuo accresce la propria consapevolezza attraverso la festa di Oestara, fino a raggiungere per le sensibilità più sottili, la percezione degli eventi che accadranno a se stessi e agli altri. Nei confronti degli altri si colgono gli eventi; mentre per se stessi si colgono più delle suggestioni che inducono a prendere scelte precise e ad allontanarne altre.
Auguro Pace ai cuori di ognuno di voi in questo tempo in trasformazione che si prepara alla Pasqua
La foto che avete inserito nell’articolo non è la “Primavera” del Botticelli, bensì la “Nascita di Venere” (sempre del Botticelli).
Spero di essere stata d’aiuto.