Lino..dai suoi semi…la vita

Lino…dai suoi semi…la vita “I semi non sono solo quelli materiali, sono le radici da cui germogliano le libertà fondamentali, sono le capacità umane e una comune speranza concreta” Vandana Shiva Attivista e Ambientalista Indiana, Premio Nobel Alternativo al Corretto Sostentamento (Right Livelihood Award)   La pianta del Lino è conosciuta fin dai primordi delle civiltà. […]

Lino…dai suoi semi…la vita

“I semi non sono solo quelli materiali,

sono le radici da cui germogliano le libertà fondamentali,

sono le capacità umane

e una comune speranza concreta”

Vandana Shiva

Attivista e Ambientalista Indiana, Premio Nobel Alternativo al Corretto Sostentamento (Right Livelihood Award)

 

La pianta del Lino è conosciuta fin dai primordi delle civiltà. Già coltivato nel 5000 a.C., gli uomini ne filavano le fibre per poi tesserle e tinteggiarle; era conosciuto dai popoli della Mesopotamia e dagli antichi Egizi, che avvolgevano le mummie in tessuti di lino. Il Lino è stato attentamente descritto dagli antichi scrittori egizi, ebrei, greci, e romani, che ne hanno diffusa la pianta in tutta l’Europa Settentrionale.

Nel VI sec. a.C., Teofrasto, filosofo e botanico greco, lo elencò nella sua “Storia delle Piante”.

Nel XIX secolo, fu in gran parte, sostituito dalla coltivazione del cotone, più vantaggioso economicamente.

I pittori del Medioevo impararono a sostituire parte dell’uovo, allora usato nella composizione delle tempere, con olio di lino cotto, fatto decantare al sole. Le proprietà di questo prodotto rendevano i colori più brillanti e facilmente utilizzabili sulla tela.

Il suo nome in botanica, Linum Usitatissimum, racconta come la profonda grazia di questa figlia della terra ha il compito di darsi e concedersi al mondo attraverso le sue proprietà; infatti è stato chiamato così grazie alla sua resa: da un quintale di pianta si ricavano ben 5 Kg di filo di prima qualità, 5 Kg di seconda qualità, più di 10 Kg di olio ed i residui vengono utilizzati per l’alimentazione del bestiame.

Questa preziosa pianta ed in particolare i suoi semi, maturi ed essiccati, contengono circa il 30-45% di olio fissato, cioè non volatile, di Acido Linoleico, Acido Linolenico ed Acido Oleico; il 25% di proteine; una piccola percentuale di mucillagini (3-6%).

I semi di Lino svolgono un’efficace azione lassativa, grazie alla presenza di mucillagini che agendo nell’intestino, ne stimolano il fisiologico funzionamento e lo regolarizzano in modo naturale. E’ un ottimo emolliente, rinfrescante ed antinfiammatorio.

I semi vengono abitualmente utilizzati per applicazioni locali su infiammazioni cutanee (farina, oppure olio di semi) o bronchiali, mediante decotti preparati con un cucchiaio di semi di lino per tazza, o cataplasmi (60 gr. di farina di lino in 250 gr di acqua; bollire per 5 minuti, ed applicare sul petto a più riprese avvolgendo in un panno).

L’uso dei semi di Lino per via orale costituisce un ottimo e tradizionale rimedio naturopatico per la stitichezza saltuaria, cronica, colon irritabile, ecc.

I semi di Lino vanno assunti interi o schiusi, alla dose di un cucchiaio per tazza d’acqua, due o tre volte al giorno, dopo i pasti, per circa un mese. Spesso consiglio di accompagnarli con prugne disidratate e/o yogurt di soia, al fine di concedere un sapore dolce alla nostra porzione di semi di lino.

Preparazioni Naturopatiche

DECOTTO: portare ad ebollizione un litro di acqua, aggiungere 2-3 cucchiai di semi di lino. Far bollire per 5-7 minuti; togliere dal fuoco, lasciare raffreddare senza coperchio e conservare in un luogo fresco ed asciutto. Non occorre filtrare: si deve bere l’acqua del decotto come si presenta, aggiungendo un dolcificante naturale come per esempio sciroppo d’agave o d’acero, miele o malto di riso.

INFUSO: versare una tazza d’acqua bollente su 1-2 cucchiaini di semi di lino; lasciare in infusione per 15-20 minuti; quindi bere aggiungendo un dolcificante naturale.

MACERATO A FREDDO: far macerare 5-10 gr di semi di lino in un bicchiere di acqua fredda per tutta una notte. Bere al mattino a digiuno, prima della colazione.

OLIO DI SEMI DI LINO: si può acquistare nei negozi di prodotti biologici o in erboristeria.

Due cucchiaini di olio di semi di lino sono sufficienti per soddisfare il fabbisogno giornaliero. Per essere assimilati tutti i componenti nutrizionali, vanno assunti insieme a prodotti vegetali, proteine vegetali o comunque poveri di zuccheri o grassi animali. L’ideale è unire i due cucchiaini ad altro olio, come per esempio olio extravergine d’oliva.

L’olio di lino viene generalmente commercializzato in piccole bottiglie (250 ml), possiede un tempo di conservazione ridotto e dev’essere necessariamente consumato entro un mese dall’apertura. Per proteggerlo dalla luce e dal calore va conservato in bottiglie scure ben sigillate e riposto in un luogo fresco (in frigorifero dopo l’apertura, con il tappo ben chiuso).

POLVERE O FARINA DI SEMI: macinare la quantità desiderata di semi di lino fino ad ottenere una polvere fine da utilizzare per cataplasmi ed impacchi.

 

 

Il volo del seme

I Semi hanno ali invisibili, che permettono alla loro caduta di diventare volo. E’ difficile pensare a qualcosa di più delicato; eppure poche cose hanno le loro stesse resistenza e forza di vita. E’ per me motivo di compassione vedere i semi crescere sui muri, alzare l’asfalto, adattarsi ai deserti. E’ grazie a questa incondizionata determinazione che l’uomo e gli animali possono continuare la loro avventura sulla Terra.

“Il seme proviene dalla pianta che non vedi più,

e porta in sé quella che non vedi ancora”

Pensiero Indiano

Tratto da “Semi di giustizia” di Fabio Bertapelle 

 

 

 

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