La luce dell’Iperico

“Simboleggio la luce e appartengo al lato luminoso della vita terrestre. Guardate come mi muovo, a volte appaio sporadico qua e là con qualche pianta ai bordi di strade e poi dopo anni di buia quiescenza esplodo in mari di luce gialla e rossa a riempire solitario campi assolati” Iperico (Hypericum Perforatum) o Erba di […]

“Simboleggio la luce e appartengo al lato luminoso della vita terrestre. Guardate come mi muovo, a volte appaio sporadico qua e là con qualche pianta ai bordi di strade e poi dopo anni di buia quiescenza esplodo in mari di luce gialla e rossa a riempire solitario campi assolati”

Iperico (Hypericum Perforatum) o Erba di San Giovanni o St. John’s Wort per gli Anglossassoni. La leggenda narra che l’Iperico sarebbe nato dalle gocce di sangue cadute dal corpo di Prometeo. E’una pianta, infatti, che fin dall’etimo del suo nome “Uper-Eikone” che significa, “oltre l’immagine” si dichiara capace di curare omeopaticamente la “Sindrome di Prometeo”: una superbia leonina unita alla quotidiana tortura della previsione della propria fine, un’attitudine eroica accompagnata costantemente dall’immagine frustante della sua sconfitta.

In molte lingue, l’Iperico viene popolarmente chiamato “Erba di San Giovanni” infatti, la tradizione vuole che lo si raccolga durante la notte o il giorno di San Giovanni, il 24 giugno. Vale a dire nel momento in cui il Sole si trova al suo apogeo, cioè nel suo punto più lontano rispetto la Terra. Un’altra tradizione di origine alchemica, racconta che l’Iperico va raccolto quando il Sole si trova al settimo grado della costellazione del Leone, da lui astrologicamente governata. Sono tradizioni che contribuiscono a sottolineare l’immagine ed il carattere fortemente solare di questa pianta, chiamata, a volte anche “Scacciadiavoli” o “Cacciadiavoli” per la sua attitudine a fugare le ombre della nostra psiche e a proiettarci oltre le immagini ed i fantasmi della morte. La tradizione vuole, infatti che, un mazzo di Iperico, raccolto alle ore dodici del 24 giugno, ricorrenza di San Giovanni, lo si appende alla porta d’ingresso per “scacciare gli spiriti cattivi”.

Il “Sangue di Prometeo”, l’Olio di’Iperico, si occupa della cura delle depressioni, corrobora il nostro sistema nervoso, rimargina le ferite e le rigenera. Questo sangue si conserva in minutissime ampolle, è di un color rosso rubino intenso e deriva dalla presenza di una resina ricca di Ipericina, presente sui petali dorati delle luminose corolle e sulle sue foglioline. Da sempre, o almeno da quando, secondo il mito, Medea donò all’amato Giasone un “unguento prometeico” per proteggerlo dal fuoco, si preparano con le sommità fiorite della pianta oli e unguenti per curare le ustioni e cicatrizzare le ferite. L’uso più diffuso e più noto di questa pianta medicinale, infatti è quello legato alla sua estrazione oleosa, Olio o Oleolito d’Iperico.

E’ interessante osservare come il carattere fortemente solare di questa pianta le consente di curare omeopaticamente le ustioni, ma anche, al contempo, di essere foto sensibilizzante. L’olio d’Iperico, pertanto va usato solo dopo aver preso il sole, per curarne eventuali effetti indesiderati, mai prima. L’Oleolito, inoltre, cura le ferite, le piaghe, emorroidi, processi infiammatori a carico dell’apparato articolare anche con coinvolgimento di nervi e tendini. Possiede inoltre, proprietà antinfiammatorie, vasodilatatorie e antidepressive. Nella fitocosmesi l’Iperico trova l’utilizza nei casi di pelle impura, grassa sulla quale tende a riequilibrare la produzione di sebo  e promuovendo un’azione astringente anche sui pori dilatati. Un’altra proprietà dell’Iperico è quello di proteggere la pelle dal freddo quando si presenta screpolata, ruvida, tanto da sanguinare.

L’Iperico guarisce soprattutto le ferite interiori, rendendo più chiara e salda la consapevolezza del nostro centro vitale, per dare più luce solare alla nostra psiche, per scacciarne paure e depressioni. L’Iperico, infatti, agisce come modulatore dell’umore aumentando al produzione di Melatonina e attivando alcuni recettori cerebrali sensibili alla Serotonina, Noradrenalina e Dopamina.

Da oltre venti anni, l’estratto secco ottenuto dalle sommità fiorite, è presente in molti paesi europei e negli USA come farmaco antidepressivo, peraltro registrato come specialità. Un solo dato su cui riflettere: il mercato USA dei fitoterapici ha visto l’Iperico con un fatturato di centoventuno milioni di dollari, ed è in continua crescita. Anche nel nostro paese stiamo assistendo ad un rapido incremento del mercato relativo all’Iperico, disponibile attualmente in parecchi prodotti, molti dei quali notificati dal Ministero della Sanità come integratori.

Molto interessante è l’attività antivirale imputata all’Ipericina, il principio attivo primario, che potenzia le condizioni generali dell’organismo, stimola il sistema delle difese riducendo le patologie tipiche nelle persone affette da AIDS.

L’Iperico porta in sè un messaggio di luce ed il suo profumo di incenso, ci dona l’importanza della sacralità nel coltivare la luce interiore.

Iperico
Iperico

Vi invito, il 24 giugno prossimo, giorno di San Giovanni, a volgere il vostro sguardo verso campi incolti, o malamente coltivati, a volte aridi e sassosi ma ricchi dell’estasi del fare della Natura, perchè è qui che l’Iperico vive. Si presenta come pianta eretta con una copiosa nuvola di fioritura giallo ocra.

 

 

 

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