La…il…Propolis

La Propoli, o il Propoli, o meglio ancora Propolis, è un prodotto rielaborato dalle api  che si ottiene dall’impasto con enzimi presenti nelle loro secrezioni salivari insieme alle resine raccolte sugli alberi; soprattutto Pioppi, Ippocastani e Conifere, ma anche dalla Betulla, Quercia, Salice e Ontano. L’etimologia di questo termine è molto interessante. Se lo si legge al maschile, “il Propolis”, si può notare che il termine è […]

La Propoli, o il Propoli, o meglio ancora Propolis, è un prodotto rielaborato dalle api  che si ottiene dall’impasto con enzimi presenti nelle loro secrezioni salivari insieme alle resine raccolte sugli alberi; soprattutto Pioppi, Ippocastani e Conifere, ma anche dalla Betulla, Quercia, Salice e Ontano.

L’etimologia di questo termine è molto interessante. Se lo si legge al maschile, “il Propolis”, si può notare che il termine è definito dall’unione di due parole greche: “prò”, che significa “davanti” e “polis” che significa “città”. Se invece lo si legge al femminile, “la Propoli”, si notano due parole latine e cioè “prò” che  significa “per” e “polis”, che deriva dal verbo “polire”, cioè “verniciare, lucidare”. Entrambe le parole traggono dunque origine dalle modalità con cui le api utilizzano la resina ed è, quindi possibile usare indifferentemente l’uno o l’altro genere. Infatti la derivazione greca, “davanti alla città”, ci suggerisce l’idea della difesa di un habitat da pericoli dal mondo circostante e vediamo che questa funzione è specifica della “Propolis” all’interno dell’alveare. La Propolis, infatti è utilizzata come barriera da agenti esterni nocivi. Le api rivestono con la Propolis le arnie o le cavità in cui hanno costruito il loro alveare e ne sigillano le fessure. Con lo stesso significato etimologico, la derivazione latina, al femminile, “pulire, verniciare”, ricorda che con questa sostanza le api ricoprono tutti i corpi estranei penetrati all’interno dell’alveare, facendone una vera e propria mummificazione che scongiura il propagarsi di infezioni nell’arnia.

La composizione della propolis varia a seconda delle piante in cui l’ape si è andata a posare. E’ costituita da una miscela di composti di natura aromatica e fenolica arricchita da numerose sostanze molto diverse tra loro (acidi grassi, terpeni, aminoacidi, vitamine, sali minerali, etc.) la cui percentuale è molto variabile in funzione delle stagioni e del tipo di vegetazione. La Propolis è composta dal 10 al 70% di Resine, dal 14 al 40% di Cere Vegetali, ciascuna con una diverse solubilità e cera d’api, dal 2 al 10% di oli volatili, dal 5% di polline e dal 3 al 25% di componenti insolubili; da un 5% circa di acidi grassi. Sono presenti, inoltre, aminoacidi, zuccheri (monosaccaridi e polisaccaridi), enzimi, bioflavonoidi (i flavonoidi hanno proprietà inibitrici degli enzimi che normalmente rimuovono il rivestimento proteico dei virus, oltre posseredere proprietà antiossidanti, anticancerogene, battericide, e antinfiammatorie), vitamine, fra cui B1, B2, B6, C, E, acido nicotinico, acido pantotenico e vitamina A. Sono presenti anche, elementi minerali. I loro principali rappresentanti sono: il Sodio (Na), il Potassio (K), il Magnesio (Mg), il Calcio (Ca), il Bario (Ba), il Boro in tracce (B), lo Stronzio (Sr), lo Zinco (Zn), il Cadmio (Cd), l’Alluminio (Al), il Silicio (Si), il Selenio in tracce (Se), il Ferro (Fe), il Nichel (Ni), il Cromo (Cr), il Manganese (Mn), il Titanio (Ti), l’Argento (Ag), il Rame (Cu), il Cobalto (Co), il Molibdeno (Mo) e il Vanadio (V). Ed infine, il piombo in tracce (Pb), dovuto per lo più alle zone in cui le arnie vengono posizionate, cioè se molto trafficate da auto o in zone industriali.

Le proprietà farmacologiche della Propolis sono determinate dalla sinergia tra tutte le sue componenti sia conosciute ma anche ancora sconosciute, in quanto equilibrate naturalmente, e non ai suoi singoli componenti isolati. Sono stati presi, infatti, campioni di Propolis provenienti da aree geografiche differenti e con composizione chimica diversa e la conclusione è che  mostrano le medesime attività biologiche.

La Propolis è dotata di numerose proprietà terapeutiche:

– Batteriostatiche e battericide;

– Fungicide, in particolare contro infezioni da Candida, Saccaromiceti, Tricofili e Microspora;

– Antivirali nei confronti di alcuni tipi di Herpes;

– Cicatrizzanti;

– Immunostimolanti;

– Vasoprotettive grazie all’azione dei Flavonoidi che svolgono un’azione di prevenzione sulla permeabilità e fragilità capillare;

– Antiossidanti e anti-irrancidenti

Oltre a queste, la Propolis assunta per via interna migliorerebbe la diuresi, l’assimilazione della vitamina C e possiede anche un’ importante azione antiossidante e attivante dei complessi enzimatici.

Negli adulti è sempre consigliabile l’assunzione di Propoli Idroalcolica (con un grado alcolico tra i 40° e 70°) perché più efficace, specialmente nei casi di infiammazione delle prime vie aeree (quello che comunemente definiamo “mal di gola”). Nei bambini invece è preferibile usare la Propoli Glicolica o estratti analcolici .

I campi di applicazione della Propolis sono molteplici e si ottengono ottimi risultati, che mi auguro essere incoraggianti al fine di proseguire nelle ricerche, in modo tale da  sperare, in un futuro, un utilizzo ancora più ampio, soprattutto nel campo infettivologico, laddove il fenomeno dell’antibioticoresistenza è diventato un problema con cui i clinici si confrontano quotidianamente.

 

 

Related articles

Autunno: la Castagna, pane d’albero e le sue proprietà

“Levar le castagne dal fuoco”  Proverbio Popolare La castagna, dono prezioso di questo nostro periodo autunnale, prende il suo nome da un’antica città della Tessaglia, regione settentrionale della Grecia, che sorgeva al centro di estesi castagneti. In Europa ne parlò per primo Senofonte, nel IV secolo a.C. definendo il castagno “Albero del pane”. In seguito Marziale, nel I secolo a.C., […]

Learn More

La sacralità del Nutrimento

  La Nutrizione è qualcosa di più della preparazione degli alimenti e della loro consumazione. Attraverso la nutrizione quotidiana, l’uomo non solo si collega nel modo più intimo ed intenso alle relazioni terrestri, ma grazie ad essa – per lo più in modo inconscio, ma non per questo meno reale – egli si trova inserito […]

Learn More

Grani … a tutto pepe!

“Il pepe nero ha la capacità di far trapelare i nostri segreti”  tratto da “La maga delle spezie” Chitra Banerjee Divakarumi La scrittrice Isabel Allende, nel suo simpaticissimo libro intitolato “Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci“, Edizione Feltrinelli, così si racconta attraverso questa spezia: Piper Nigrum da una stampa del 1832 “Pepe (Piper Nigrum). Garantisco che procura allegria […]

Learn More

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *