“La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale” Gilbert Keith Chesterton “Eugenetica e altri malanni” 1922 L’Herpes Simplex tipo 1 (HSV-1) è un virus molto diffuso. E’ responsabile delle tipiche vescicole a livello […]
“La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno.
Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla,
specie se il danno è una ferita mortale”
Gilbert Keith Chesterton
“Eugenetica e altri malanni” 1922
L’Herpes Simplex tipo 1 (HSV-1) è un virus molto diffuso. E’ responsabile delle tipiche vescicole a livello delle labbra e delle zone vicine, conosciute con il termine di “lesioni erpetiche”. Il virus dell’Herpes è molto diffuso. A seguito di indagini sierologiche, è stato stimato che, la quasi totalità della popolazione mondiale (90-95%), è portatrice di tale virus. Ciò significa, quindi, che un numero così alto di individui sono anche in grado di trasmetterlo. Rispetto questa percentuale di popolazione, circa il 40-45% va incontro alla manifestazione ricorrente della lesione labiale, dopo periodi di latenza. Il restante della percentuale (45-50%), pur avendo contratto l’infezione, non manifesta i segni specifici e, pertanto, sono definiti, portatori sani.
Nel momento in cui avviene il contatto con l’Herpes Virus (Simplex), quest’ultimo rimane nell’organismo per sempre. La grande capacità biologica del virus di sopravvivere avviene dopo il primo contatto, provocando o meno la prima infezione. Attraverso un cammino migratorio verso il sistema nervoso, risalendo le fibre sensitive, va ad insediarsi nei gangli nervosi dorsali, ove permane in forma latente. Questa sede è un distretto molto protetto; infatti qui né farmaci né anticorpi raggiungono questo territorio. Il virus, pertanto, ha la capacità di permanere e vivere in modo indisturbato per sempre. Il virus si riattiva, manifestando le tipiche lesioni erpetiche, ogni volta che l’organismo si trova a dover superare particolari fenomeni di debolezza.
I fattori che predispongono alla riattivazione del virus sono: intenso stress psicofisico, stanchezza e squilibro immunitario, alimentazione scorretta, durante particolari fasi del ciclo mestruale, abuso di farmaci, eccessiva esposizione al sole e agli agenti atmosferici che possono determinare un abbassamento delle difese della pelle.
Come già è stato affermato, una volta contratta l’infezione virale, l’agente permane nell’organismo per sempre. Pertanto, da un punto di vista naturopatico, gli obiettivi da perseguire sono:
1) lavorare sulla frequenza delle recidive;
2) prevenire la trasmissione del virus al fine di ridurre il propagarsi del contagio.
Al fine di raggiungere questi obiettivi di carattere naturopatico, è necessario focalizzare l’attenzione sul ridefinire la regolazione della risposta immunitaria, più che su un’azione di stimolazione del Sistema Immunitario. L’herpes labiale ricorrente, come tutte le malattie virali, infatti, è una patologia favorita da un abbassamento del “piatto” linfocitario Th1 (risposta immunitaria dei linfociti T helper tipo I, che contrastano i virus) rispetto a quello Th2. Questi due tipi di linfociti si inibiscono vicendevolmente.
Questo fenomeno è maggiormente presente e coltivato quando è presente disbiosi intestinale, intolleranze alimentari, stress psicofisico, iperestrogenismo ed in seguito all’assunzione della pillola anticoncezionale. Sono tutti fattori che impegnano e innalzano il Th2, deprimendo il Th1. La correzione di questi aspetti promuove il riequilibrio delle difese immunitarie e riduce notevolmente, se non addirittura elimina, le recidive dell’herpes.
Anche nella manifestazione dell’ herpes labiale, la naturopatia, prima di tutto, persegue l’obiettivo di migliorare il terreno individuale oltre che, agire con consigli fitoterapici, sui segni e sui sintomi.
Primariamente, l’attenzione va rivolta al settore intestinale, al fine di riequilibrare la flora batterica. Accanto ad un eventuale lavaggio e ripristino intestinale è necessario programmare la rotazione infrasettimanale dei cibi eventualmente risultati positivi al test delle intolleranze. Inoltre è fondamentale dare attenzione al piano neuropsichico, al miglioramento della capacità di gestione degli eventi stressanti, valutare il controllo dell’iperestrogenismo (un elevato livello di estrogeni determina infiammazione e abbassamento dei livelli Th1) ed infine ragionare sugli effetti collaterali della pillola anticoncezionale.
Madre Terra offre svariati e validi rimedi naturali immunostimolanti, ma il loro impiego in naturopatia ha senso solo quando nel contempo si va ad eliminare ciò che interferisce negativamente con la capacità difensiva dell’organismo, compromettendone la fisiologica funzionalità.
Il regno vegetale, in queste problematiche, ha un ruolo fondamentale. Tra le piante in grado di rafforzare attivamente le difese dell’organismo, troviamo: Echinacea, Astragalo, Uncaria, Aloe, Lapacho (o Pau d’Arco), ecc.
Altra categoria di anime vegetali viventi, è rappresentata dalla terapia fungale o micoterapia. I funghi, ancora poco conosciuti in Italia, ma molto usati in Oriente tramite la Medicina Tradizionale Cinese, sono svariati. Fra i principali che lavorano con il Sistema Immunitario ricordo: Coriolus Versicolor, Ganoderma Lucidum (Reishi), Agaricus Blazei Murrill (ABM) e Cordyceps Sinensis, dalle straordinarie proprietà immunomodulanti (azione di norma preferibile) o spiccatamente immunostimolanti (come nel caso di Coriolus, che innalza in modo specifico il Th1).
Anche vitamine e minerali possono risultare importanti. La vitamina A è utile ai componenti del sistema immunitario che combattono i virus (i più volte citati linfociti Th1). Fondamentale l’uso di vitamina C, preferibilmente associata a bioflavonoidi. Contribuiscono a innalzare le difese anche la Vitamina E ed il Complesso Vitaminico B. Lo Zinco, inoltre, è il minerale principe per sostenere la funzionalità del sistema immunitario e attiva specificamente la risposta linfocitaria Th1.
Durante le crisi erpetiche, è bene limitare gli alimenti più ricchi di Arginina, un aminoacido che favorisce la replicazione del virus: semi oleaginosi (arachidi, nocciole, noci, pinoli, mandorle ecc.), sesamo, cacao. Al contrario è necessario agire sulla biologia del virus tramite la somministrazione di un altro aminoacido la Lisina. Ha la funzione di rallentare lo sviluppo. E’ anch’essa, purtroppo contenuta in quantità importanti in molti dei cibi che contengono anche Arginina. Una possibile soluzione per ovviare a questo problema è l’utilizzo di Lisina come integratore.
Se ormai le vescicole hanno fatto la loro comparsa, appena si percepisce l’insorgere della lesione, alcuni prodotti naturali si rivelano molto efficaci nell’uso locale. Sono consigliate “toccature” sulle vescicole, 2-3 volte al giorno. Tra i migliori prodotti consiglio: olio essenziale di Melaleuca (Tea Tree Oil) ma anche olio essenziale di Melissa, Ravensara, Timo (da usare con molta cautela) e Santoreggia. Possono essere diluiti in Oleolito di Calendula, di Melissa oppure in semplice olio extravergine di oliva (la diluizione è preferibile se l’herpes è piuttosto esteso).