“Di tutto quanto è scritto io amo solo ciò che uno scrive col sangue. Scrivi col sangue e allora imparerai che il sangue è spirito” “Così parlò Zarathustra”, 1885 Friedrich Nietzsche Le emorroidi (dal greco Haîma = Sangue e Rhéó = Scorrere) sono strutture vascolari appartenenti […]
Bottlebrush/Callistenon Linearis fiore del cambiamento e del rafforzamento
“Di tutto quanto è scritto
io amo solo ciò che uno scrive col sangue.
Scrivi col sangue e allora imparerai che il sangue è spirito”
“Così parlò Zarathustra”, 1885
Friedrich Nietzsche
Le emorroidi (dal greco Haîma = Sangue e Rhéó = Scorrere) sono strutture vascolari appartenenti al canale anale. Anatomicamente sono conosciute con il termine di “plesso emorroidario”: cuscinetti arterio-venosi, con funzione di contenimento fecale, posizionato nella parte terminale del retto. Il plesso emorroidario può andare incontro a stato patologico quando si manifesta la dilatazione varicosa, causando una sindrome nota con il termine di “Malattia Emorroidaria”. Nel linguaggio comune e nella divulgazione medica, ci si riferisce a questa patologia con il termine generico di “emorroidi”.
Nell’osservare questa patologia si notano: vasi emorroidari ingrossati e dilatati, prolasso, formazione di noduli duri e bluastri associati a dolore, prurito, sensazione di “presenza di corpo estraneo”, infiammazione e sanguinamento, difficoltà a stare seduti ed in alcuni stadi anche a stare in piedi.
A seconda del grado di progressione, possiamo distinguere i seguenti livelli:
– 1° grado: i vasi sono debolmente dilatati, non prolassano ma possono sanguinare;
– 2° grado: i vasi dilatati prolassano in seguito a sforzo eccessivo, evacuazioni, gravidanza, parto, ecc. ma spesso presentano una regressione spontanea;
– 3° grado: i vasi prolassati non rientrano spontaneamente ma possono essere ridotti manualmente;
– 4° grado: il prolasso è sempre presente, mai irriducibile manualmente e può condurre o essere associato a trombosi.
Nella maggior parte dei casi la malattia emorroidaria è caratterizzata da un’alternanza tra fasi acute e periodi di latenza, che in un qualsiasi momento può evolvere in una crisi emorroidali.
Cause della loro formazione
La dilatazione varicosa del plesso emorroidario è innescata da fattori legati primariamente a: stile di vita, alimentazione, predisposizione genetica.
Le pareti vasali ed il tessuto connettivo di sostegno del retto, nei soggetti con una propensione alle emorroidi, sono fragili, si stirano con facilità, assottigliandosi fino a sanguinare. In genere, per gli stessi motivi, queste persone presentano varici, insufficienza vasale e fragilità capillare agli arti inferiori.
La prolungata stazione eretta, lo stare sempre seduti per ragioni professionali, gli sforzi eccessivi, aggravano la pressione esercitata sui vasi del retto ostacolando il normale deflusso venoso. Ciò comporta l’aumento del rischio della malattia emorroidaria. Un esempio è dato dalle tipiche “emorroidi del muratore” che sono causate dallo sforzo fisico, come anche quelle da gravidanza, causate dall’aumento della pressione pelvica o quelle causate dalle spinte espulsive durante il parto.
Ulteriore fattori di rischio sono il praticare certi tipi di sport in modo agonistico; fra cui equitazione, motociclismo, ciclismo, ma anche una vita sedentaria nel tempo causano indebolimento delle strutture di sostegno del canale anale e difficoltà nel ritorno venoso.
L’alimentazione ha un ruolo chiave nella formazione e mantenimento di questo disagio. Gli eccessi alimentari, alcuni cibi e bevande come alcoolici, cioccolata, dolci, alimenti piccanti, salse, caffè, carne suina, cibo spazzatura e raffinato, ecc., aumentano lo stato di stress intestinale ed epatico. Questo determina una difficoltà alla depurazione degli organi preposti, limitando l’efficienza circolatoria con conseguente “stagnazione” sanguigna ed infiammazione.
L’assunzione quotidiana di cibi raffinati, conservati e/o di origine industriale e la carenza di fibre rendono faticosa la funzionalità intestinale favorendo la disbiosi intestinale. Se a ciò si aggiunge l’abuso di farmaci o medicamenti fra cui lassativi e antibiotici la situazione facilmente peggiora.
Trattamento Naturopatico
L’analisi dello stile di vita ed il suo cambiamento in genere come la gestione dello stress sono le attenzioni primarie su cui si basa l’approccio naturopatico.
Sono disponibili numerose pomate, preparazioni, supposte, salviette umidificate, che alleviano il problema ma solo da un punto di vista locale e quindi sintomatico. Questo primo orientamento fitoterapico è comunque necessario per la risoluzione rapida della crisi emorroidaria acuta. Fra le piante che si possono utilizzare troviamo:
Pioppo nerogemme: funzione antidolorifica;
Ippocastanosemi: tonico venoso;
Rusco radice: vasocostrittore e antinfiammatorio;
Salicaria: azione emostatica;
Alchemilla foglie: azione antipruriginosa;
Prevenzione delle ricadute
E’ necessario agire sulle cause profonde affinché si possa ottenere un miglioramento del microcircolo nella zona anale, evitando le recidive. E’ quindi raccomandata l’assunzione di cicli prolungati (tre mesi per due/tre volte l’anno) di un trattamento di un’integrazione fitoterapica specifica; aggiungendo alle sopracitate piante anche le seguenti:
Amamelide
Crisantellum Americanum
Centella
Mirtillo
Arancio
Castagno
Cipresso
Farfaraccio
Vite
Verbasco
Sorbo
Pungitopo
Nocciolo
Ginkgo Biloba
Il trattamento Naturopatico deve portare attenzione anche nei confronti dei disturbi della circolazione in genere e varici. E’ possibile accompagnare la fito-gemmoterapia con l’assunzione degli Oligoelementi e Minerali: Vitamina C, Bioflavonoidi, Complesso Vitaminico B, in particolar modo la B3, Magnesio, Picnogenolo, Silicio Organico.
La Medicina Popolare insegna di effettuare alla sera dei cataplasmi a base di argilla alternandoli a bagni con infuso concentrato di Camomilla.
In caso di continuità nel sanguinamento, è necessario valutare l’ipotesi di Anemia, che è possibile trattare sempre grazie alla fitoterapia.
Approfondendo il disagio da un punto di vista simbolico e quindi spirituale, siamo dentro ad una profonda sofferenza della quale non si è consapevoli, (continuità del sanguinamento); si esprime con la non-accettazione nei confronti di una situazione giunta al suo termine, su cui però si sono investiti tanta energia ed aspettative. Le emorroidi quindi si manifestano con la tendenza dell’Anima nel cercare di sforzarsi di restare in una situazione oramai inadatta e che necessità di cambiamento. Le emorroidi quindi raccontano la necessità di prendere coscienza di energia vitale bloccata e congestionata, permettersi di lasciarla andare, al fine di trasformarla e renderla vita … che nutre e non che “sanguina”!
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